Capita molto spesso, ed è capitato anche a me, di avere un po’ di perplessità quando si prenota un viaggio a Napoli. I pregiudizi sul capoluogo campano, si sa, sono tanti, e io mi ci sono fatto un po’ influenzare, ma mi è bastato passeggiare per 5 minuti per le sue stradine per cambiare nettamente idea.
Napoli è pazzesca, un’eruzione di vitalità, suoni, profumi, colori e persone molto diverse tra loro, che convivono in un mix assolutamente irripetibile e autentico. Da piazza del Gesù a Posillipo la sensazione che ho provato è sempre stata la stessa: un’immensa libertà, di vivere, di esprimersi, di muoversi, di essere se stessi. Napoli è genuina e di conseguenza ti consente di esserlo, lasciando da parte convenzioni, fisime, impostazioni, che ti perseguono in qualsiasi altra grande città. A Napoli ti ritrovi in contesti molto diversi tra loro, seppur vicinissimi. In pochi minuti passi dalle strade bon ton del Vomero, alla spiaggetta del lungomare tra una barchetta e l’altra dei pescatori appena tornati da una giornata in mare. Ti ritrovi tra i vicoli ombrati dei Quartieri Spagnoli un attimo dopo aver visitato il maestoso Palazzo Reale.
Ed è proprio questa diversità diffusa che esprime una forte sensazione di libertà. Sensazione che ho provato persino nel B&B dove alloggiavo: nessun limite di orario per il check-in, nessuna chiave o tessera da portare in giro. Come entravo ed uscivo dalla mia stanza? Grazie al mio cellulare! Eh già, non ve l’aspettavate tanto innovativa Napoli, vero? Invece sì, il bed and breakfast era fornito di un sistema che mi consentiva di entrare e uscire in qualsiasi momento della giornata, grazie ad un piccolo apparecchietto installato dietro la porta della stanza dove dormivo, e grazie al mio cellulare, con il quale l’aprivo!
A Napoli ho trascorso solo 3 giorni ma sono stati sufficienti per liberare la mente e rigenerarmi. Ci tornerò presto, molto presto.